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🌟 [ 1 ]   Ultime notizie su buco nell’ozono e ghiaccio polare

( 687 viewed : 84 like : 6 comments ) Prima la buona notizia.
In quest'anno 2024, il buco nell'ozono sopra l'Antartide ha raggiunto la sua estensione massima annuale il 28 settembre, con un'area di 22,4 milioni di chilometri quadrati.

Il buco, che in realtà è una regione in cui lo strato di ozono si è assottigliato, ha avuto una dimensione media tra settembre e ottobre di quest'anno che è stata la settima più piccola da quando il Protocollo di Montreal ha iniziato ad avere effetto, cioè da quando nel 1989 sono stati messi al bando i gas dannosi per lo strato di ozono.

In parole povere, anche se l'estensione massima annuale del cosiddetto buco può variare di anno in anno a causa delle condizioni meteorologiche, i dati degli ultimi due decenni indicano che lo strato di ozono sembra lentamente recuperare lo spessore precedente.

Una tendenza che dimostra che gli sforzi internazionali per ridurre l’emissione in atmosfera delle sostanze chimiche che distruggono l'ozono stanno funzionando, ha dichiarato Paul Newman, - no, non questo, ma questo Paul Newman, lo scienziato a capo del dipartimento delle Scienze della Terra presso il NASA Goddard Space Flight Center.

Il monitoraggio continua con diversi satelliti, per tenere d’occhio questo importante scudo naturale che ci protegge dalle radiazioni ultraviolette del Sole.

Ora la notizia meno buona.
Quest'estate, il ghiaccio marino artico, quindi nella zona polare nord, è diminuito fino a raggiungere la sua estensione minima l'11 settembre 2024.
Si tratta del settimo valore più basso registrato dal monitoraggio satellitare.

Cosa significa? Secondo la Nasa, questo declino è un indicatore della tendenza a lungo termine di riduzione della copertura di ghiaccio nell'Oceano Artico.

Ogni anno, il ghiaccio marino artico si scioglie e si ricongela con i cambiamenti stagionali. Da 46 anni, spiega la Nasa, i satelliti monitorano le variazioni del ghiaccio marino artico. Le serie di dati raccolte aiutano gli scienziati a comprendere come gli ambienti polari rispondano all'aumento delle temperature e a stagioni di scioglimento più lunghe.

Quest'anno, il ghiaccio marino artico si è ridotto a una estensione minima di 4,28 milioni di chilometri quadrati, un valore che è circa 2 milioni di chilometri quadrati al di sotto della media di fine estate registrata tra il 1981 e il 2010.

La differenza di copertura di ghiaccio corrisponde a un'area più grande dell'Alaska, che è grande quanto un bel pezzo dell’Europa Occidentale.
Il ghiaccio marino non solo si sta riducendo, ma sta diventando più giovane. Negli ultimi anni, la maggior parte dell'Oceano Artico è stata coperta da ghiaccio sottile di primo anno, che ha meno probabilità di sopravvivere ai mesi più caldi.

Dall’altra parte del globo, al Polo Sud, il ghiaccio marino antartico in questo periodo si sta invece avvicinando alla sua estensione massima invernale.
Secondo le previsioni Nasa, il ghiaccio intorno al continente dovrebbe raggiungere circa 17 milioni di chilometri quadrati.

Un valore inferiore all’estensione media registrata tra il 1981 e il 2010, di un'area pari a quasi tre volte la grandezza del Texas. Quant’è grande il Texas? Beh, più o meno come Spagna e Portogallo messe assieme.

La crescita del ghiaccio marino sembra essere bassa in quasi tutto il continente. Queste stagioni di crescita ridotta, ricorrenti dal 2016, secondo la Nasa indicano un cambiamento a lungo termine delle condizioni nell'Oceano Meridionale, un cambiamento probabilmente indotto dal riscaldamento globale.

Il ghiaccio marino svolge un ruolo cruciale nel sistema climatico della Terra, funzionando come un gigantesco condizionatore naturale. Se perde potenza questo climatizzatore, ne risente tutto il pianeta.

A cura di Stefano Parisini
Crediti: NASA Goddard Space Flight Center
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